Comunicare, parlare, raccontare, rappresentare, descrivere, e convincere sono tutte azioni che presuppongono un interlocutore.  Spesso il nostro ego ha voglia di esprime quello che abbiamo da dire e questa spinta può far sfuggire un elemento fondamentale: il nostro Target ! Dobbiamo sempre sapere a chi parliamo. Anche il più bravo poeta deve parlare la stessa lingua del suo pubblico. Senza saper l’inglese Shakespeare non lo puoi ascoltare ed apprezzare.

Tutto questo potrebbe apparire banale ma nel nostro lavoro capita di vedere progetti ben organizzati con staff che perde la bussola su questioni come queste. Le motivazioni di un errore simile sono molteplici e comprensibili. Ad esempio tutti puntano a voler parlare all’elite per dimostrare la propria eccellenza ma non sempre è coerente con il proprio brand. Creare una campagna pubblicitaria promuovendo un prodotto come lussuoso non sempre paga perché il proprio target è semplice e non coglie il messaggio o perché scarta il prodotto per dinamiche sociali errate…

Avere ben chiaro chi sono i nostri “ascoltatori” è fondamentale.

La definizione del target è strategica per capire il linguaggio da usare ed i luoghi da raggiungere. Viviamo nel mondo globale della comunicazione totale ma non tutti sono ovunque nel web:

  • ci sono riviste e giornali con lettori differenti come nella carta stampata
  • ci sono negozi con avventori diversi come in una città
  • ci sono social media con follower ed influencer differenti come i club delle metropoli

Intuire dove trovare il nostro pubblico è un’operazione fondamentale che può valorizzare o neutralizzare una buona campagna pubblicitaria, sicuramente Facebook è il social a più ampio spettro, il più inclusivo, ma non per tutti i cluster il più usato.

Le tendenze, i cambiamenti nei costumi e nelle dinamiche della società consumistica corrono in fretta, quindi è fondamentale sapersi ben orientare per non spendere risorse ed energie sprecando al vento “poesie pregiate”.

 

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